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L'attuale prassi giuridica delle minoranze religiose compone un quadro nebuloso, aperto a varie prospettive. Lo confermano le difficoltà che le confessioni religiose diverse dalla cattolica incontrano nella fatica del confronto quotidiano con la Pubblica Amministrazione e che sono il frutto anche dell'inerzia del Legislatore, incapace di promuovere una legge generale sulla libertà religiosa in linea con le esigenze dell'attuale scenario multiculturale. L'affermazione di un orientamento al favor religionis improntato all'eguale libertà e rispettoso delle diversità culturali passa, invece, attraverso l'instaurazione di equilibrati canali di interlocuzione con i poteri pubblici, rafforzando così l'idea della democrazia e della partecipazione. Il volume, che si pone in continuità con la prima edizione, affronta, in chiave pratica e operativa, taluni degli àmbiti di maggiore problematicità e interesse interpretativo.